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2008-11-13

Yes We Trash

C'era da scommetterci che l'avrebbero fatto, anzi, meraviglia il ritardo. Quel grande stomaco che tutto digerisce della pubblicità ha preso una cosa seria e l'ha buttata in vacca per venderci un risparmio di 10 centesimi sul pacco di 6 uova. Cosa non nuova, certo, almeno dal "Chi mi ama mi segua" dei chiappettosi jeans Jesus.

La cosa interessante è che, tra le tante novità introdotte dall'elezione del "professorino" Obama alla Casa Bianca, c'è il tema della fine dell'anti-elitismo, quel pensiero che vuole o auspica una classe dirigente all'altezza (o per meglio dire, alla bassezza) del popolo, e che vede in sospetto ogni cosa che sa di élite, spesso a spese della preparazione e del merito. Un tema di cui si parla in queste settimane, che viene ben seguito da Luca Sofri e di cui c'è traccia qui e anche in Sentitovivere.

Riflesso di questo pensiero anti-elitista è stato il trash, un fenomeno messo in luce da una corrente critica che esaltava quelle "imitazioni malriuscite di un modello alto". Ad essa dobbiamo lo sdoganamento dei Cugini di Campagna, di Alvaro Vitali, di Emilio Fede e Maestri simili. Insomma, l'alto come il basso, nessuna gerarchia di valore nel mondo post-post-moderno, ecc. ecc. Memorabile a tale riguardo l'intellettuale di sinistra pentito impersonato da Albanese.

Alla fine, di fronte alla pubblicità della Lidl, c'è quasi da provare tenerezza, per un'operazione dall'intenzione ironica ma dal risultato nostalgico. Incorpora un pensiero che sta andando al macero insieme ai subprime, ai mutui, ai Bush, al reaganismo. Qualcuno avverta Lidl che il trash e l'anti-elitismo non sono più di moda...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

immagino come si arrovellerebbe il pubblicitario che ha inventato per primo lo slogan....finire sulle uova no..
http://laccarossa.wordpress.com

Luigi Viscido ha detto...

:) Chi di pubblicità ferisce...

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