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2008-07-11

Quando mondanità fa rima con comicità

Serata mondana ieri all’inaugurazione dell’attività serale del Madeinitalybeach, nuovo lido ebolitano/battipagliese. Struttura niente male, e la patina del tempo gli donerà. Solito copione, ovviamente. Gente “acchittata” a zonzo, minigazebo sulla spiaggia, baretti a 5 euro a botta, animazione con un gruppo musicale del genere Frankenstein Arlecchino (http://luigiviscido.blogspot.com/2008/02/quisquilie.html), ma con una novità che può far scuola: il cantante per caso.
Si, perché sembrava uno di quegli invitati ad un matrimonio mandati da amici burloni a cantare al pianobar. Stonato, approssimativo nella conoscenza dei testi, mi ha regalato la perla della serata: cantando Reginella, classico napoletano, ha reinterpretato la strofa ”Te si fatt na vesta scullata” con “Te si fatt na vecchia scullata” che è un capolavoro di doppio senso e umorismo involontario. A chiudere dj set con Marcello Cavallo e notevoli fuochi d’artificio.
È stata una buona serata, segnata da episodi comici, come l’incontro con un mio vecchio compagno di scuola…quanto vecchio l’ho capito tardissimo. Oltre a non ricordarne il nome, non ricordavo se fossimo stati compagni alle scuole medie o alle superiori! Così è scattata un po’ la melina nel mio discorso, finché, per avere un attimo una coordinata spazio-temporale (cfr. Verdone), non gli ho chiesto: “E chi ti capita di incontrare dei vecchi compagni?” (notata la furbizia di non fare riferimento a scuole, anni, nomi?). La sua risposta mi ha fatto sbellicare interiormente: “Vedo spesso *****.” Che è un compagno che ho avuto sia alle medie sia alle superiori! Nooooooo! E mò? Ho riprovato: “Qualcun altro?” Un secondo nome ha sbloccato la situazione, per fortuna. Ho temuto il peggio perché sono stato a un passo dal confessargli la mia defaillance mnemonica.
A chiudere la serata una manovra a tenaglia di gesti tra un amico e un tipo che veniva in senso a noi contrario, che mi ha fatto saltare gli occhiali dal naso, mandandomeli in pezzi. Meno male che ho gli occhiali di Jeeg Robot, fatti tutto di componenti che in caso di colpo cedono, ma poi è possibile ricomporli. Se ovviamente si è in condizioni normali di luce e attenzione per capire gli incastri: spiaggia semibuia, un paio di birre e vista corta non lo sono. Così li ho rimontati alla bell’e meglio ma ho dovuto passare il resto della serata con gli occhiali senza una parte del ponte (il pezzo che stringe sul naso, per la precisione), costretto ogni tanto a tirarmeli su con il dito, e il mio stile di ballo ne ha risentito… Solo al rientro a casa sono riuscito a ricomporre il quadro completo dei miei fantastici occhiali. Ma ho fatto le ore piccole, e stamani non mi volevo alzare. Non ho più il fisico per la vita mondana.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Evidentemente Tricarico fa moda!(polifema)

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