Sottoscrivi Rss feed di Sentitovivere Aggiungi Sentitovivere al Social Network Scarica come PDF i primi 10 post di Sentitovivere Versione mobile di Sentitovivere
2008-07-10

Cos'è la vita, cos'è la morte

Dunque Eluana potrà morire. Già la prima frase si presta ad equivoci. Viene da chiedersi: non era già morta? O altrimenti: se non era morta, non è ucciderla? Il linguaggio e la conoscenza sono inadeguati a descrivere e delimitare i concetti stessi di vita e di morte. Non vi sono certezze, devo dire, è tutto un navigare a vista, nel cielo la stella polare è scomparsa.
Io ho maturato questa convinzione, grossolana, se volete: al nascere un uomo acquisisce due diritti, il diritto alla vita e il diritto alla morte. Con il diritto alla vita intendo il diritto a non essere ucciso, a veder soddisfatti i propri bisogni primari di nutrimento, cura, libertà, sicurezza, ecc. Per diritto alla morte intendo il diritto a privarsi della propria vita. Perché essa non appartiene a Dio e ai suoi credenti, ma solo a se stessi, come sa chiunque ha mai guardato giù da un balcone al decimo piano. Dirò di più. Senza esprimere un giudizio di valore, tra i due diritti ritengo più "primario" il diritto alla morte. Perché se il primo diritto è strettamente legato al contesto sociale (sia come riconoscimento che esso è effettivamente un diritto, sia per il suo soddisfacimento), il diritto alla morte è basico, non mediato.” Darsi la morte” è un atto individuale che non necessita di niente, “avere la vita” è un atto sociale che necessita di tutti.
Certo, è un discorso che mette ansia già solo a imbastirlo. E come tutti, ho paura della morte, e di certo non ne sono un cultore. Ma alla base c'è l'intima convinzione che ogni uomo è un pianeta a sé, con una sua atmosfera, una sua forza di gravità, e non ci sono leggi che valgono per tutti se non la legge della "libera scelta" (per quanto potremmo discutere ore su entrambi i termini dell'espressione).
Intanto, faccende come quelle di Eluana liberano un pò dall'aria viziata il discorso pubblico, immiserito dalle piccolezze della politica e dell'economia. C'è una meravigliosa intervista al padre di Eluana, stamani su Repubblica. Che ingenera rispetto anche in quanti hanno opinioni differenti. C'è una compostezza, una misura, una pulizia morale commovente. Volevo incollarne il testo nel post, ma non sono riuscito a trovarlo online. Ho trovato però il bel testo di Adriano Sofri sul tema, che potete leggere qui.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho letto anche che delle suore dell'ospedale dove è ricoverata Eluana,hanno chiesto al padre di non arrivare a fare quel gesto finale,perchè la sentono ormai come una di famiglia.Come se i suoi genitori volessero liberarsene.Ma la chiesa non continua a ripeterci che non siamo di questo mondo e che dobbiamo distaccarci dalla vita terrena?Certo che decidere di staccare le macchine che la tengono in vita,è una delle cose più crudeli che un genitore possa fare ;ma sapere che Eluana ,dal suo mondo, non stia aspettando altro è come se fosse l'ultimo gesto d'amore di due genitori che hanno CAPITO appieno una figlia e il suo modo di VIVERE.(ex.ab.)

Posta un commento