Il sonno di Veltroni genera Di Pietro

Per capire come in Italia possa trionfare uno come Berlusconi, basta guardare l'opposizione. É amabilmente impegnata in una battaglia a pesci in faccia tra Pd e Italia dei Valori, partiti che fino a tre mesi fa si presentavano insieme alle elezioni e volevano fare gruppo unico in Parlamento. Poi Di Pietro, da buon Bertoldo della politica, ha capito che l'anti-berlusconismo è una pianta che dà sempre frutti copiosi, checchè ne pensi il Pd, e ha alzato le serre. Dilibertizzandosi. Con la ben nota tecnica del segretario dei Comunisti Italiani (spararla più grossa, sparare al proprio vicino) "Scarpadoppiaementefina" sta conquistando visibilità e sta spingendo fuori mercato un Pd né di lotta né di governo.
Certo, Veltroni a volte gli spinge il trattore. Il segretarissimo sembra vivere una sorta di contromomentum (il momentum, detto in soldoni, è per gli analisti della politica americana il periodo "magico" in cui un candidato ha il vento in poppa e tutto gli va liscio). L'ultima è la convocazione di una manifestazione contro l'operato del Governo ad ottobre, con raccolta di firme. Cioè, parli di emergenza democratica, di smantellamento della Costituzione, e poi scendi in piazza tra tre mesi, con comodo, c'essema arruvinà 'e ferie?! E raccogliendo firme, poi, come per un referendum contro l'Ordine dei Giornalisti qualsiasi...jaaa. E come i gazebo di Berlusconi contro Prodi…jaaaaaa.