So' latitante

Ebbene si, ammetto, latito. Sto latitando, so' latitante. Dal blog, intendo.
Ma capirete, è uno dei periodi di tentazione alla chiusura attività. Tante, troppe cose da fare. Postumi da sconfitta elettorale. Belle giornate. Stanchezza di leggere i giornali con la matita (provate voi, sulla tazza del gabinetto). Voglia di riprendere a dipingere. E poi sto a dieta, ho smesso di fumare, non bevo alcool. Nei locali prendo succhi di frutta o tisane. Che vita posso mai raccontare? Manco un delirio da grappa o nicotina. Oppure dovrei addentrarmi in cose profonde, per prendere pernacchie.
Certo, quanto mi sarebbe piaciuto commentare la notizia di qualche giorno fa sul generale della guardia rivoluzionaria iraniana Reza Zarei, comandante delle squadre che a Teheran fanno rispettare i rigidi costumi kohmeinisti, sorpreso in un lupanare con sei ragazze nude obbligate a pregare con il viso rivolto alla Mecca e le terga al generale. Ma mettiti lì a dire cose che tutti direbbero o hanno già detto, e poi è inutile, pensi alle terga, non al comandante. È primavera anche questa.
Non fumo, non bevo, non mangio. E faccio yoga. E non amo. Sono in uno stato asciutto e chiaro, di sospensione. Le astinenze riformulano visioni, riscrivono gerarchie, muovono limiti più in là o più in qua. Ma mi occorreva disciplina e l’ho avuta, anche se mi lascia senza giocattoli. Finché dura è guadagnata ogni cosa, per i vizi c’è sempre tempo. Anche per il più inutile, come tenere un blog.