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2008-04-01

Se il dottor Jekyll compra i libri come mister Hide le scarpe

Negli ultimi tempi mi ritrovo sempre più spesso a riflettere sul modello occidentale di economia e di società, basato sui consumi, e su come l’adozione di tale modello da parte del resto del mondo non possa che mettere in crisi il sistema pianeta.
Mi è quasi automatico calare il discorso su di me, radiografare la mia vita alla luce di questa riflessione, e di solito mi assolvo. Davvero sono un esempio di decrescita, e non solo per la mia scarsa statura! Non uso l’auto, laddove mi è possibile adotto pratiche frugali di consumo (luce, acqua, imballaggi), spendo poco in abiti, non fumo e non ho grandi vizi, esco poco per locali. Credo di avere una vita felicemente modesta, perché mi basta stare in salute e vedere stare bene le persone care, mi fa godere l’amicizia, una chiacchiera intelligente, una risata, l'arte, la ricerca di una saggezza a misura d’uomo. Non viaggio, faccio vacanze proletarie, non ho hobby costosi, mi basta la lettura. E tutto si può dire tranne che i libri siano consumistici.
Sei sicuro? Pensa al tuo scaffale. Ci sono almeno settanta libri che hai comprato e attendono un tuo dito. Che non vedranno mai, perché il libro che desideri di più è sempre il prossimo. C’è differenza tra te e chi ha settanta paia di scarpe? Una, e tutta a tuo sfavore: almeno chi ha 70 paia di scarpe le usa tutte, una volta ogni tanto. Tu no. Tu compri e depositi sullo scaffale, superata la gratificazione dell’acquisto. Rimandi, posticipi il piacere che pure immagini ti procurerà leggerlo, ti nascondi la fatica che porterà e che eviterai, già lo sai.
Non sei diverso da chi compra le scarpe a dozzine solo perché tu compri un oggetto non “pedestre”. Ma è una merce anche quello, e solo uno sciocco malinteso non te lo fa apparire tale. Forse credi che tu scelga il libro diversamente da come sceglie le scarpe miss o mister X…davvero é una TUA scelta? O l’inevitabile risultato di una giusta copertina, un buon risvolto, un titolo accattivante, un incipit ben fatto, e ovviamente il prestigio dell’autore, della casa editrice, della libreria, persino dello scaffale? Immagina e confronta i termini: un giusto colore, un buon materiale, un packaging accattivante, una descrizione ben fatta del commesso, e ovviamente il prestigio dello stilista, della boutique, dello scaffale. Sei dentro al consumo anche tu, in una società dei consumi così brava da farti credere che ne sei fuori, distante, anzi fa di più: quella sensazione, te la vende.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

E in più hai anche la doppia personalità!!!Confidiamo almeno in quella per consumi più sfrenati!:)(ex.ab.)

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