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2008-03-09

Liste e simboli elettorali, la politica ci fa sempre divertire

Se Dio vuole anche la faccenda dei simboli e delle liste elettorali é finita. Con qualche esclusione eccellente, come la Dc di Pizza, un brandello della fu Balena Bianca, uno di quei partiti-acari che hanno il potere di far venire crisi di starnuti ad ogni governo, specie a quelli col sistema immunitario debole tipo l'ultimo di Prodi che, da Presidente del Consiglio, dovette far visita al Congresso del micropartito di Pizza, per lodarli del loro fondamentale contributo all'Italia. Giustamente, all'esclusione dalle elezioni, il segretario dal cognome perfetto per l'eterna commedia italiana ha invocato gli osservatori OCSE per "impedire la falsificazione delle elezioni". Ora mi chiedo: non si potrebbe costruire una lista nazionale dove possano confluire tutti i fuoriusciti, i trombati, gli schifati, i perseguitati, gli ultimi e i penultimi, i Pizza, i Birra, gli alieni e i rosacrociani, insomma, una sorta di "secco indifferenziato"?
Ad ogni modo, la faccenda dei simboli non è niente a confronto della preparazione delle liste, che immagino come una tonnara specie negli ultimi giorni, una specie di sport "no limits". Al punto che persino Berlusconi si è presentato alla convention d'inaugurazione della campagna elettorale del PDL confessando di non aver dormito la notte precedente, per chiudere le liste. Devo dire, un divertimento in meno a leggere i giornali, tutti in preda alla sindrome "Gazzetta dello Sport" estiva (Hai capito? Il PD candida Ronaldhino come capolista a Barcellona!). Mancava solo Maurizio Mosca col pendolino. Ma la cosa più divertente era che i candidati dati assolutamente per certi nelle pagine nazionali erano assolutamente esclusi nelle pagine regionali dello stesso giornale. Un esempio nostrano: Marco Pecoraro Scanio, fratello d''o ministro, dentro e fuori dalle liste campane per Repubblica, a seconda del numero di pagina che si leggeva. Sempre dai giornali apprendiamo del ritorno in lista di Ciarrapico, vecchio arnese dell'andreottismo prima repubblica (col PDL nel Lazio). Gran segnale di novità del centrodestra. Secondo indiscrezioni, Berlusconi aveva pensato a Cavour come capolista in Piemonte. Mentre il PD non ha avuto altra idea che mandare D'Alema in Campania a mettere ordine. Ma Baffino ha già assicurato che è di passaggio, lui è un deputato della Puglia. Bene, si può dire allora che la Campania ha almeno recuperato un turista. Inizia a funzionare la cura Velardi.
Attenzione battaglione: torna il mortadellivoro Nino Strano, la prima promessa elettorale disattesa dal Cavaliere. Il manate di Arcore aveva garantito di non candidare il senatore protagonista della gazzarra indecente messa in scena durante la caduta di Prodi. Ma rieccolo in lista in Sicilia, perché i cittadini possano scegliere tra il dolce dei cannoli di Cuffaro e il salato della mortadella di Strano.
Ci mancheranno invece Mastella e Diliberto, entrambi esclusi per difetto d'immagine. Mastella è diventato la "munnezza" politica dell'Italia, e il partito si è dissolto come un'ecoballa in un termodistruttore. Diliberto, il comunista operaista duro e puro, è stato beccato con le dita nella marmellata di aver preferito se stesso all'operaio Thyssen tanto pubblicizzato qualche giorno prima, come capolista. Clemy e Oly hanno fatto il bel gesto di un passo indietro, tanto nella politica italiana serve a fare due passi avanti dopo. Ma mi chiedo: davvero possiamo privarci di Mastella e Diliberto? E poi chi ci fa venire il rimpianto per Moro e Berlinguer? E chi ci farà venire il rimpianto di Pertini senza Boselli, che ha adottato uno strano metodo per protestare contro l'oscuramento subito dai mass-media: se ne va dalle trasmissioni cui lo invitano. Chiudo segnalando tre notizie: il PDL apre la convention con l'inno gay dei Village People, Berlusconi afferma che non ha la bacchetta magica per i problemi dell'Italia, Giovanni Lindo Ferretti, già leader e poeta dei C.C.C.P. partecipa alla kermesse anti-abortista di Ferrara e intona il Te Deum. Per la serie: "Grande è la confusione sopra e sotto il cielo. Osare l'impossibile. Osare perdersi". (Socialismo e Barbarie - C.C.C.P.)

1 commenti:

Maurizio Cecconi ha detto...

Un' epistola d'addio a Giovanni Lindo Ferretti.

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