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2008-03-20

Il pazzo marzo, normalità rassicurante

Son tempi in cui hanno cadenza quotidiana gli allarmi sui cambiamenti climatici, al punto che esperti seri parlano di 2050 come data limite. Porca miseria, ahò, è dietro l’angolo!
Io che già mi ero illuso che i miei tempi di progresso mi avrebbero risparmiato la vista di fenomeni di un tempo passato come l’emigrazione coi cartoni, la benzina razionata, i poveri che frugano tra i rifiuti, di nuovo Berlusconi al governo, almeno pensavo che mi fosse risparmiata l’esperienza della fine del mondo!
Cari esperti, non potete tenervi larghi e spostare di un paio di decenni in avanti la fatidica data, magari allineandola alla previsione degli astrologi sulla prossima vincita di uno scudetto da parte del Torino (mia squadra del cuore, sigh). Ma forse gli scienziati leggono i segni, a cominciare dal fatto che le rondini non vanno più via perché ormai è clima temperato per tutto l’anno come a Maracaibo, e che gli alberi fioriscono un mese prima, un mese dopo, insomma in rate personalizzate come con Equilon. Io per conto mio mi aggrappo al rassicurante marzo, pazzo come al solito e come da proverbio.
Marzo non cambia mai, è sempre se stesso. Stamattina espongo al bel sole cuscini e pigiama, pare sia efficace contro gli acari cui sono allergico. Il tempo di arrivare in ufficio, perdermi nel primo lavoro della giornata, che grandina alla finestra! Allarmato mando un messaggio telepatico sotto forma d’auspicio a mia madre affinché faccia il raccolto e salvi almeno i cuscini (cosa che poi scopro fatta “motu proprio”, senza ricezione del mio messaggio). Il tempo di portar via i panni, e il cielo scuro si riapre ed esce il sole. Se uno non avesse niente da fare, potrebbe giocare tutta la giornata così. É così da sempre, forse da quando esiste il mondo, pare addirittura che i dinosauri li abbia fatti estinguere un marzo durato troppo a lungo, che avrebbe provocato agli animaloni crisi di nervi fatali.
Quindi il mondo va bene finché c’è il marzo, e pazienza se gli esperti ci annunciano che stanno diventando marzo tutti gli altri mesi. Come si dice? Un orologio rotto segna due volte al giorno l’orario giusto. Ecco, a marzo il mondo va com’è sempre andato. Tutto normale, tutto dentro alla solita illusione delle “magnifiche sorti progressive”. Berlusconi al governo escluso.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente dai segni di vita anche di tua madre!come mai ne parli così poco?Forse perche',come tutti quelli della nostra generazione,dell'affetto materno abbiamo fatto il pieno,mentre di quello paterno ne abbiamo un bisogno inconscio continuo.Forse xchè vorremmo sentirci dire quel"bravo,sono fiero di te,di quello che fai,di quello che sei diventato"che è cosi difficile sentirsi dire da un genitore.Sicuramente lo pensano ma è ammetterlo che è faticoso.Come dirsi"ti voglio bene"che è la cosa più scontata ma indubbiamente la più difficile da dire.(ex.ab.)

Luigi Viscido ha detto...

Beh, per un maschio il rapporto col padre è fondamentale, come la femmina con la madre. Sono i primi esempi di come vorremmo (e ahimé, spesso di come non vorremmo) essere...E quando si è in età da "essere padri" si capiscono alcune cose che prima ti sfuggivano.
Riguardo mia madre...ci sarebbe tanto da dire, ma rimandiamo a momenti più ispirati, per ora accontentati dei panni stesi... :)

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