L'uomo più ricco della Cina è una donna: Zhang Yin. Patrimonio personale di quattro miliardi di dollari. Si è fatta da sola, e in tal senso è la donna "self made man" più ricca del mondo. Penserete: petrolio, auto, acciaio, metalli preziosi, internet company…no. Una delle donne più ricche del mondo ricicla carta. Il fatto è che in Cina la carta scarseggia, eppure ne hanno un gran bisogno per gli imballaggi. Così l'imprenditrice cinese compra la carta riciclata dai paesi ricchi in cui la raccolta differenziata funziona, Stati Uniti in testa, dove la filiale americana di Zhang Yin è risultata il primo esportatore assoluto verso la Cina per cinque anni consecutivi. Ci rendiamo conto della mole di ricchezza che muove lo scatolo della Barbie, o del computer, o delle scarpe, che buttiamo un secondo dopo averlo aperto?
Ora, in termini cinematografici verrebbe da scrivere: stacco - scena successiva: Napoli invasa dai rifiuti. Non sentite anche voi tutto lo stridore, come tra un luna park e un cimitero o, a voler essere meno irridenti, tra una partita di basket e un giro di tombola? Non voglio fare la solita litania che il mondo corre, io odio correre. Ma certo, se non si vuole correre occorre usare il cervello, come faceva Michel Platini. Ma verrebbe da dire: è tutto inutile, l'Asia corre già da un decennio e sta imparando a "pensare" (con tale termine intendo inventare, progettare, disegnare, non solo produrre, assemblare, inscatolare). E che siano già un pezzo avanti si nota bene nella sorprendente (per un italiano, forse) dichiarazione della signora Zhang riguardo ai suoi figli: "Non basta portare il mio cognome per ereditare il comando, voglio che quest'azienda duri cent'anni e quindi sceglierò un successore che abbia la leadership adatta." Se la sentisse Mastella, gli si acceppalonerebbe la pelle…
Ps. Informazioni tratte da Repubblica di oggi.
6 commenti:
Questo commento non ha niente a che fare con il post,ma mi è venuto in mente qualcosa che può arricchire il tuo post quotidiano(vedi:una nuova scommessa):un fumetto o una vignetta logicamente riferita al post.Mi è tornato sottomano il tuo invito per la laurea di Cesare Carbone e non era niente male e da qui l'idea.che ne pensi?(ex.ab.)
E poi dimenticavo!Tu che hai sempre la citazione per ogni cosa e l'etimologia di ogni parola,mi scrivi qualcosa su questi due modi di dire:"come se nulla fosse"e "lascia il tempo che trova"?(ex.ab.)
:)
Per la tua idea sul post quotidiano a forma di vignetta o fumetto, è molto interessante, ma è una scommessa che perderei dopo due giorni. Per due motivi: una vignetta deve almeno far sorridere (e ciò escluderebbe le riflessioni seriose...che sono la maggior parte!) e vuole tempo per essere disegnata (e già faccio fatica a trovare il tempo per scrivere...).
Però chissà. Devo confessare che ogni tanto mi vengono delle idee per vignette, ma poi lascio perdere.
Per la tua seconda richiesta...mi incuriosiscono le tue curiosità! :) Non ti prometto niente, ma rifletterò...saresti la mia prima committente (pagamento in dolci dei tuoi, ovvio).
Per l'incompatibilità delle vignette con le cose serie ti smentisco subito perchè non penso che Vauro ad Anno zero commenta cose frivole.Quindi abbandona i fantomatici post ottimisti e prodigati per le vignette.
Beh, non dicevo che le vignette non possono trattare argomenti seri, ma che le vignette devono far almeno sorridere. E gran parte dei miei post, per come sono scritti, non si prestano...Non riesco con la penna, figurarsi col pennino. Infatti anche la scommessa dei post ottimisti, da attenta osservatrice, avrai notato è fallita miseramente...sigh.
Allora vediamo di trovare una soluzione...se ogni tanto hai il vuoto dello scrittore disegni solo una vignetta oppure mandi una replica dei tuoi migliori post come nelle migliori o peggiori televisioni.(ex.ab.)