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2008-02-14

Anziani, arte divinatoria e voglia di vivere

Di ritorno dal parcheggio preferito, in cui ormai la mia auto fa parte del panorama, alberi e piccioni compresi, imbocco la strada che mi porta a passare davanti alla Chiesa S.Maria della Speranza. Su un muro laterale all’ingresso c’è sempre l’informale bollettino dei caduti composto dai tanti manifestini funebri che rendono pubblica la dipartita di Tizio e di Caio. Un gran muro, variamente tappezzato, che ricorda un po’ in piccolo certi monumenti alla memoria con i nomi incisi nel granito.
Di fronte ad esso vedo da lontano sostare un vecchietto, concentrato su un manifestino. Sappiamo che leggere i necrologi, negli anziani, è un’arte. Innanzi tutto perché l’arte vuole tempo ed essi ne hanno in abbondanza. Inoltre per loro è una specie di album dei ricordi, in cui magari dopo lustri leggono un nome fuggito via prima dalla propria quotidianità, poi dalla memoria. Un amico d’infanzia, un ex collega, una vecchia vicina di casa. Ma soprattutto gli anziani, in maniera meno inconfessata che nei giovani, sembrano praticare una chiaroveggenza, una specie di negromanzia sul proprio "momento" secondo calcoli basati su età, sesso, quartiere, parenti e chissà quali altri parametri, dei defunti.
Già mi era partito l’embolo riflessivo su tutto ciò quando, avvicinandomi a pochi passi dal vecchietto, miro meglio l’oggetto della sua attenzione: un (clandestino) manifestino con un’offerta di vacanza a Gardaland…evviva!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Colpo di scena finale,come in un bel film di Billy Wilder! :)

Luigi Viscido ha detto...

Si, è stato davvero così! :)

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