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2008-01-29

Zaccheo, scendi subito

Ci sono notizie che lasciano attoniti, per quanta crudele ironia recano. E per tutto il carico d'inquietudine che procurano, perché grondanti di destino, d'ignoto e chissà, di presentimento. Non dimentico quella volta che un pullman di fedeli, di ritorno da un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, cappottò e morirono tutti. Li immagini felici, rinfrancati dalla visita a Padre Pio, ai cui piedi avranno depositato chissà quale dolore, speranzosi e pacifici, e all'improvviso il buio. Altro dolore per tanti, un tragico incidente che sa di bestemmia, se Dio non risparmia nemmeno i suoi pellegrini durante il cammino. Per certi versi, è come morire a Natale. Nessuno dovrebbe morire a Natale. Ma poi chissà, pensi, se Dio non li abbia chiamati a Sé per perfetta fede. Amiamo immaginare che Egli voglia innanzitutto coloro di cui non sa fare a meno, anche il Padre può voler compagnia.
Ma ecco un'altra notizia che sembra scritta da un Dio di cattivo umore, e di peggiore spirito, anche se stavolta non c'entra direttamente. Leggo su Repubblica di un uomo in Scozia, bastonato in strada a 18 anni e da allora autoreclusosi in casa per 30 anni, affetto da depressione e agorafobia, che un giorno decide di uscire. Di punto in bianco. Come dice la madre, senza nessun impegno particolare. Quale impegno vuoi che abbia uno che ha ritagliato un pezzetto dal mondo e buttato via il resto? Dove mai può andare, lui fermo immobile a quel giorno in cui morì dentro, mentre fuori non si è salvata manco la segnaletica stradale, dai cambiamenti? Eppure lui va, e in quello stesso giorno lo trovano cadavere. Senza segni di violenza, omicidio e suicidio sono esclusi. Capite che tra la soglia di casa e la spoglia si apre una voragine di senso, una vertigine che può essere sopportata solo da un romanziere o da un veggente. Eppure non occorre chissà quale fantasia per immaginare un presentimento, una chiamata, l'appuntamento degli appuntamenti, quello per il quale ci si può anche arrischiare a navigare in mare aperto, per quanto la bussola abbia smesso di segnare il nord. La liberazione vera, l'unica che valga più della gabbia che liberava dalla paura del mondo.
"Zaccheo, scendi subito, perché oggi mi devo fermare a casa tua". Chissà perché Cristo tra i tanti che lo aspettavano, scelse proprio l'uomo che si era arrampicato su un albero per vederlo. Un empio, un pubblicano, tra l'altro. Ecco, un romanziere vedrebbe nello scozzese un uomo che è salito e ha atteso sull'albero per trent'anni, fino all'invito a cui l'uomo avrà risposto: "Non ho casa, Signore. Quest'albero è ormai la mia casa". "Allora sarai tu a venire alla mia casa", avrà risposto il Signore.

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