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2008-01-04

Il Guinness dei primati

Ieri sera ho visto su Canale 5 il programma dedicato al Guinness dei Primati. Effettivamente, sembrerebbe davvero roba da primati, cioè da animali (mammiferi, ecc ecc), voler essere primi in qualcosa. L'Uomo dovrebbe cercare di essere Uno, non Primo, ma è un discorso lunghissimo (in effetti, ha il primato del discorso più lungo mai fatto da uomo, perché dura da quanto tempo dura l'uomo).
Tuttavia, questo caravanserraglio di freaks da circo ottocentesco (l'uomo più peloso del mondo), di matti da sagra paesana (il divoratore più veloce di cipolle) e di sbronzi da Animal House (il maggior spaccatore a testate di cocomeri), rivela tutta la tragedia umana, meglio esplicata dal nome inglese "World Records". Record, che significa incidere, registrare, viene dal francese antico "recorder", ricordare. Ecco, il movente di ogni azione umana è tutto qui: voler essere ricordati, lasciare un segno del proprio passaggio terrestre, insomma, vincere metaforicamente la morte.
Se normalmente ci si accontenta di credere in Dio e/o di fare un figlio, c'è chi ha pensato di mettere a frutto qualche propria nevrosi, ovviamente scenograficamente sottolineata da una musichetta marziale (e qui entreremmo nel secondo discorso più lungo mai fatto da uomo, la guerra). E poiché di nevrosi è pieno il mondo ed io stesso, alzi la mano chi non si è mai chiesto in cosa potrebbe cimentarsi per entrare nel Guinness.
Per quanto mi riguarda, dopo aver rimuginato tanto, ritengo sarei imbattibile in un'unica cosa: "L'uomo che più se ne fotte del calcio al mondo". Potrei superare anche i detentori ufficiali del record, Peppe Giannattasio e Cocò Motta, due personaggi battipagliesi che una leggenda metropolitana vuole unici in strada (su una panchina, a fumare, come un giorno normale) durante la mitica finale Italia-Germania del Mundial 82. Ma a chi voglio darla a bere? Non li batterei mai.

1 commenti:

Marco ha detto...

A me basterebbe una bella guinness invece, spillata e bevuta in qualche sperduto paesino dell'Irlanda. :) (me ne fregherei altamente anche della finale dei mondiali)

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