Zanzare di montagna?

Ma è mai possibile, in un gennaio così freddo, che cadono come mosche stecchite i barboni in strada, avere le zanzare in casa? E che zanzare, poi, grosse così, in un numero che supera la dozzina. E piene di sangue (come diavolo faranno a pungere un uomo sepolto sotto uno strato di 20 cm di coperte, è un mistero). Ormai davvero non si capisce più niente. A me avevano insegnato che le zanzare sono quel noioso effetto collaterale dell’estate, nozione lievemente aggiornata nella tipologia con la comparsa, negli ultimi anni, della tigre (la cosiddetta zanzara-killer dei titolisti-killer dei giornali).
Che sia anche questo un segno della tropicalizzazione delle regioni meridionali (insieme ad una oltremodo accentuata voglia di dolce far niente, mare, reggae e canne?). O c’è da aggiornare tipologia e titoli con le zanzare-alpine (caratteristiche per il ronzìo che sembra un coro avvinazzato)? E se fossero sfuggite da un laboratorio di ricerca genetica zanzare dal patrimonio genetico arricchito con geni del sanbernardo? Oppure c’è da credere a zanzare che hanno preso le loro sagaci contromisure, perciò dobbiamo iniziare ad immaginarle con piumino d’oca e doposci?