Non passa lo straniero, za za!

Per la serie “ah, questi titolisti”. Oggi pomeriggio sull’indice di Mediavideo (Televideo di Mediaset) c’è, sparato a tutto schermo come notizia principale, il titolo “Cesena, straniero uccide un vicino”. Ora, innalzato un vibrante e sacrosanto “e chi se ne frega”, mi calo nei panni del titolista di fronte alla notizia (sta diventando un vero hobby, per me).
Dunque la polpa: c’è un uomo che si è intrufolato a casa del vicino. Scoperto, lo ha accoltellato e ucciso. Potrebbe essere: “Cesena: scoperto in casa dal proprietario, lo uccide.” Prima decisione: così non funziona. Innanzi tutto va usato il termine “vicino”. Dopo il delitto d’Erba, fa sempre brivido. Proviamo: “Cesena, ucciso dal vicino”. Potrebbe funzionare…A voler essere più precisi: "Cesena: “scoperto dal vicino in casa, lo uccide". Oppure: “scopre vicino in casa, ucciso”. Ma è ancora poco. Una notizia così impacchettata non andrebbe oltre le brevi locali. Occorre un mostro. Rapida occhiata alla hit-parade degli orchi in Italia:
1) Pedofilo
2) Clandestino
3) Zingaro
4) Romeno
5) Lavavetro
6) Negro
7) Extracomunitario
8) Comunista
9) Ultrà
Dunque. Non ci sono bambini di mezzo. Via pedofilo. Il tipo non è clandestino, purtroppo. Nemmeno zingaro, né rumeno. Ha anche un lavoro, mannaggia. Potrebbe essere negro, visto che è marocchino, ma la stupida consuetudine del “politicamente corretto” rovina il capolavoro: “Cesena, negro uccide un vicino”. Efficace, ma ancora (per poco) non si può. Però è extracomunitario…si potrebbe usare. Ma occorre un termine più forte, extracomunitario è anche un americano, e ormai il termine è quasi fashion. Il piccolo titolista pensa e ripensa e caccia il coniglio dal cilindro: straniero. Ha un bel suono, e riverbera paure antiche. Si, vada per straniero. Poi magari chi avrà voglia andrà a leggere che lo straniero omicida è stato fermato e accompagnato con la forza alla polizia da un connazionale, suo ospite. Suggerisco il titolo: “Straniero toglie il lavoro alla polizia”.