Habemus symbolum

Finalmente, dopo lungo penare e pensare (ebbene si, un pensierino e un'idea ce l'avevo anch'io, ma che vuoi farci, deformazione professionale) il Partito Democratico ha partorito il proprio simbolo. Curiosamente, a distanza di qualche giorno dalla presentazione del nuovo partito di Berlusconi, di cui si sa solo il simbolo, manco il nome - pare lo deciderà un'assemblea (ora, mi direte voi, come si fa a fare un simbolo senza il nome? Miracoli del Berlusca).
Già prevedo le critiche al nuovo logo del PD: sa di Forza Italia. Non è mica un'offesa. Quello di Forza Italia è uno dei migliori simboli mai partoriti per un partito italiano, infatti ha portato fortuna e infatti io non trovo una genialata rinunciarvi.
Altra critica: non sa di niente. Abituati come siamo ad alberi, frutti, animali, piante (manco il panorama politico fosse il gioco che si faceva da ragazzi), delle semplici iniziali lasciano un pò così. Ma anche questo, è mia opinione, è un segno positivo. Per un partito che non vuole avere radici nel Novecento, è meglio.
Ad ogni modo, c'è da rilevare forse la vera novità della faccenda: in tempi di sofisticato marketing politico, il design del simbolo non è stato affidato alle solite agenzie internazionali. Pare sia stato scelto, tra centinaia di proposte immagino, il lavoro di un grafico molisano di 25 anni, Nicola Storto. Bene così!