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2008-12-09

Facebook o Sentitovivere, questo è il problema

Ci sono volte in cui odori che ci potrebbe essere un tartufo sotto le foglie umide di un pensiero. A volte è facile, scavi un pochetto e trovi una pepita, breve, sapida, magari spiritosa, ideale da inserire nello "stato" di Facebook. Che so: "Luigi augura buona serata a tutti e va a 'couché de bonne heure' ". Un saluto a prima vista normale ma che contiene un riferimento al famoso incipit della Recherche di Proust a suggerire uno stato d'animo.
Altre volte invece, già dal terreno capisci che dovrai scavare a lungo, faticare di zappetta, però il tartufo pare grosso, ed è perfetto per un bel post argomentato su Sentitovivere.
Il guaio è quando, fuor di metafora, devi decidere tu. Il pensierino che fa il giro della scatola cranica come la particella di sodio della pubblicità, sta stretto in uno "stato" di Facebook (che ha un numero limitato di battute), mentre è striminzito nel blog.
Inizia così un lavorìo doppio sullo spunto, in opposte direzioni contemporaneamente, e lo stringi e lo allarghi e lo stendi e lo compatti come se lavorassi il torrone caldo, e spesso va a finire che metti il pensiero da parte finché non capita una delle due seguenti cose: o interviene il naturale processo di putrefazione a portarselo via (l'argomento invecchia, la pregnanza scompare, ecc. ecc.) oppure una nuova intuizione, questa volta lucida e completa, gli ridà vita. In entrambi i casi, di fondo rimane la domanda: e se spegnessi per sempre il computer? Ecco un nuovo torrone da impastare...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hai letto nel pensiero.
E' esattamente questo il motivo per cui non mi sono (ancora) messo su Facebook. Mi urta che quello che penso possa essere consumato di fretta e poi sono uno un po' prolisso per natura.

Aggiungo anche che non mi sentirei "padrone di casa" come mi sento sul blog.

Ciao
J

Anonimo ha detto...

Caro Gigi, io non ho dubbi: meglio il blog.

Luigi Viscido ha detto...

Ehhhh...però sai com'è, sul blog i lettori non li "vedi" e spesso non li "senti", perchè commentano poco...invece su facebook hai sempre l'idea (l'illusione) che i tuoi 200 amici leggano almeno il tuo "stato"...certo, è un'illuminazione, una battuta, un haiku in mezzo al traffico...
Il blog è senz'altro casa tua, ma a volte si patisce la solitudine... :)

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