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2008-12-15

Caro Pd, di' qualcosa...almeno sulla tessera

Lo so che avevo promesso di non parlare più del Pd se non altro perché a parlarne male siamo buoni tutti e il tiro al Pd sta per diventare disciplina olimpica, e so anche che i problemi sono altri, sia per il Pd che per il Paese. E in ogni caso, bisogna premettere: my Party, right or wrong.

Il fatto è che sono un collezionista di sottigliezze emblematiche. Guardate la pubblicità della campagna del tesseramento del Pd. Guardate la tessera tenuta in mano: cos'è? Un badge aziendale? Persino le ricariche telefoniche esprimono visivamente un'idea.

Io dico, caro Pd: e metticelo un pò di impegno! Almeno un fondino, un ghirigoro, persino i cartoni delle pizze ce l'hanno. Si può fare! Un simbolo forte? Era troppo? Anche di quelli banali, eh! Insomma, la tessera non è l'atto fondante di una partecipazione a un progetto? E metticelo, un cavolo di simbolo forte, fammi venire i lacrimoni solo a vederla! Si può fare! Lo so che non sei più il PCI cui bastava la falce e martello e spesso pittori famosi. Del resto hai scelto come simbolo il lettering delle iniziali, che non esprime niente e vabbé, ma per il resto sforzati. Si può fare! Non siamo nell'era dello storytelling come fulcro della comunicazione politica? E raccontamela una storia, anche solo fatta di una faccia pulita, che sia della lavoratrice di call-center o di don Milani. Si può fare! O sennò spariglia! Totò! Checco Zalone! Ma di' qualcosa, sulla tessera! Si può fare!

A meno che il tutto non sia voluto, dacché affermi: "La differenza la fai tu". Vuoi dire che mi devo disegnare anche la tessera, come meglio credo. Siamo o non siamo un partito liquido? Torno a casa, prendo i pennarelli e mi disegno Che Guevara o Camillo Ruini, a gusto personale. In tal caso, la mia tessera la farei fare a mio nipote di tredici anni, che ci disegnerebbe sopra Kakà, che pure avrebbe la sua legittima cittadinanza nel Pd, no? La corrente kakaista, con la sua Kakà Tv. Anzi, Kakà sarebbe un gran simbolo: brasiliano (terzomondismo socialista), evangelico (religiosità cristiana), bello (attenzione alle donne e ai diversamente sessualmente abili), giovane (investimento sulle giovani generazioni), calciatore (strizzatina d'occhio ad apolitici ed astenenti), milanista (corteggiamento degli elettori dello schieramento a noi avverso).

Tornando seri, forse la tessera del Pd pubblicizzata non è frutto di superficialità. Forse è l'espressione perfetta della vacuità di questo partito. Magari per non scontentare nessuna anima interna, hanno scelto il nulla. Si poteva fare!

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