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2008-07-12

Gli urlatori di ogni tempo

Stamani Rai 3 ha colto l’occasione della programmazione tv desertificata dal caldo dell’estate per riproporre un piccolo spaccato, certamente non proprio sociologico, di certe inquietudini dei giovani del 1960: Urlatori alla sbarra, film con vecchie e nuove glorie come Mina, Joe Sentieri, Giacomo Furia, Nico Pepe, Mario Carotenuto, Enzo Garinei, Bruno Martino, Adriano Celentano, Lino Banfi, Mimo Billi e un giovane angelo dalla faccia sporca, Chet Baker, ancora in forze ma già senza un dente.
A vedere il film 48 anni dopo, fa tenerezza. In fondo la ribellione dei giovani, almeno in quell’Italia di mezzo tra la fine della guerra e il boom economico, era più una questione di forma che di contenuto: volevano i jeans al posto del pantalone di flanella, il giubbotto di pelle al posto di giacca e cravatta. Apro una parentesi: ciò che mi colpisce sempre delle foto e dei film di quegli anni è l’abbigliamento. A vent’anni indossavano già abiti da adulti, si può dire che passavano dai pantaloni corti alla “divisa” da "uomini fatti". Forse c’era anche urgenza di essere subito "grandi", in un'epoca che non prevedeva "diritti" per i minori, ma solo "doveri". Tempo quarant’anni e la tendenza si è capovolta: non si vuole mai essere adulti, e giù ad indossare jeans sdruciti e felpe ricamate dei propri figli, quando non dei propri nipoti. Forse non è un caso che la “ribellione” allora fosse innanzi tutto estetica, nell’abbigliamento, nei capelli, nelle movenze. Perché poi i valori erano quelli del grande ed eterno amore, magari che batteva in un cuore al ritmo dei pistoni del motore (metafora che a Nilla Pizzi mai sarebbe venuta in mente).
Altre ribellioni sarebbero giunte, giù giù passando per i miei tempi, fino ad oggi, perché essere giovani significa sempre la stessa urgenza di “uccidere i propri padri”. Se penso alla mia adolescenza, la ribellione si è svolta in quello che chiamo il Triangolo delle Bermude, o il Triangolo delle Tre B: (Francis) Bacon, (Chet) Baker, (Samuel) Beckett. Insomma, non proprio robine allegre. Ma si sa l’ombra che ti attraversa, quando non sei più un bambino e non sei ancora un uomo. Chissà oggi le ribellione degli adolescenti per cosa passa. Al netto dei miei e altrui pregiudizi (alienati, drogati, violenti, incolti) sarei davvero curioso di saperlo. Purtroppo non ne conosco alcuno, non credo per colpa mia. Del resto la ribellione è innanzi tutto prendere le distanze dagli adulti, e anch’io debbo sembrarlo, ai loro occhi, nonostante i miei jeans sdruciti e le mie felpe ricamate. Me ne accorgo ogni volta che li incrocio negli ascensori, quando mi danno tutti maledettamente del lei…

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai dimenticato la 4^ B:la B di BRACIOLA!(polifema)

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