La goccia più stupida fa un mare di consumo

Si dice sempre che anche il mare più grande sia composto di gocce. Ecco, continua la fase di analisi delle gocce che vanno a comporre il mare della mia quotidianità. E' incredibile quante cose facciamo senza riflettere. A volte per fortuna, sennò ci sarebbe da stressarsi ancor di più. Mentre per altre basta davvero poco per cogliere due piccioni con una fava. Mi spiego.
A casa mia ci sono i doppi servizi. Il bagno di "battaglia" è piccoletto, privo di orpelli e senza sbocchi all'esterno, mentre il bagno "buono" è un pò più grande, ben fatto e illuminato da una finestra. Uso perlopiù quello di "battaglia" per ogni genere di necessità, specie per far pipì. Oggi riflettevo su quanto "spreca" questa mia abitudine in termini energetici. Si, perché è inevitabile accendere la luce per usare quel bagno, anche in pieno giorno. Ho fatto un breve calcolo. Lo uso diciamo per 2 minuti. Ci vogliono un paio di minuti per fare pipì, tirare lo sciacquone e lavarsi le mani, no? Vado diciamo 3 volte in una giornata (che so, la mattina appena alzato, a pranzo prima di mettermi a a tavola, nel pomeriggio prima di andare in ufficio) : 6 minuti al giorno. Mi tengo basso e calcolo 300 giorni all'anno. Totale: 1800 minuti = 75 ore. Come se tenessi accesa quella luce per oltre tre giorni di filato! Incredibile, no?
Quella fottuta goccia quotidiana (in tutti i sensi!) va a formare un mare che si nasconde (o che la mia pigrizia mentale non vede). Mi basterebbe usare il bagno "buono", che ha la tazza vicino alla finestra e c'è tutta la luce necessaria, per prosciugarlo. Controindicazioni? Nessuna. La quantità d'acqua usata per lo sciacquone è lo stessa, non c'è bisogno di ulteriore igiene oltre quella normale. Insomma, il cambio di abitudine è costo zero. E se valuto altre abitudini simili (lavarsi le mani prima di pranzo e cena, per esempio) il discorso si allarga. Sisi, si può fare.