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2008-03-03

Francesco Totti libero

Quando vedo Francesco Totti nell’ennesima variante degli spot Vodafone, che ha più sequel di Rambo, Rocky e Vacanze di Natale messi insieme (e identico spessore artistico), dire l’ennesima stupidaggine da tontolone in perfetta linea col personaggio, mi verrebbe da urlare allo schermo, parafrasando Nanni Moretti: “Di’ qualcosa d’intelligente”. Ma poi penso: lui è pagato, gli frega minga, e in più guadagna simpatia. Si sa che se ben remunerato l’amaro calice si può bere tutto di un fiato, o magari a sorsetti succhiando uno pezzetto di merda come una tequila, perciò non sto qui a fare l’appello a Francesco Totti.
Piuttosto rivolgo agli autori degli spot un appello “in stile” Paolo VI: “Uomini della Vodafone, liberate Francesco Totti senza condizioni”. Liberatelo dalla sua caricatura, e liberateci dai facili equivoci verbali che capirebbe anche un bimbo di sette anni ma il capitano della Roma no. Per quanto tempo credete possa andare avanti la macchietta, prima che diventi come quei maghi che sai già da dove tireranno fuori il coniglio? A proposito di maghi, ricordo la gag con cui terminava gli sketch il mago Forrest. In chiusura, faceva una dotta citazione di qualche filosofo o scrittore. E alla spalla che gli chiedeva che centrasse col suo numero, il mago rispondeva: “Niente, ma è giusto per far capire che non sono un pirla…”.
Ecco, io il prossimo spot lo farei così. Inquadratura di Ilary che dice a Totti: “Amore sei libero” Lui risponde “Eh, aspetta che lo dica il mister” Musichetta. Voce fuori campo che chiama lo STOP. Set che si scioglie, Totti che rientra in camerino e si stende a leggere “Ontologia della libertà” di Pareyson. Da dietro la porta si sente Ilary che chiede “Amore sei libero?” E Totti risponde “Tesoro, dovresti sapere che, in senso pareysoniano, non possiamo non definirci liberi, in quanto la libertà è ontologica, propria all'essere originario stesso nella sua eterna positività, indiscuitibile e immemorabilmente attuale. Solo comprendendo l'essere come libertà se ne potrà rivelare pienamente la trascendenza veritativa: una necessità logica o semplicemente eventuale, quale l'inesauribile e inesorabile imperscrutabile darsi dell'essere, ne legherebbe circolarmente al finito ogni possibilità di eccedenza significativa.”1 Troppo? E vabbè, che almeno dica: “Libertà libertà, pur ‘o pappavall adda pruvà”2. Tutto, fuorché il nulla.

1.Cfr. Francesco Tomatis, Luigi Pareyson filosofo della libertà, pubblicato su Cuneo: provincia granda, n. 2, anno 2000, pp. 16-20.
2. Cfr. “Così parlò Bellavista”, regia di Luciano De Crescenzo, 1984

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Dimentichi che l'hanno fatto già col suo collega e compagno di spot "ringhio"Gattuso?(ex.ab)

Luigi Viscido ha detto...

Certo che lo so, infatti l'hanno subito tolta di mezzo. Dava il cattivo esempio... :)
In realtà, è una vecchia tecnica, lo spiazzamento. E lo stesso Totti ne ha usufruito. Ricordo che all'inizio aveva una pessima immagine, a causa del fiorire delle barzellette su di lui e soprattutto per le dicerie che lo volevano molto contrariato dagli sfottò. Poi, con un'inversione a 180°, o se vogliamo "cu na fint e Maradona", piuttosto che opporsi ha cavalcato la tigre ed è diventato il beniamino del pubblico. Una vera e propria mossa di judo, ha usato la forza del nemico a suo vantaggio. Ora però occorrerebbe una nuova mossa, che spiazzi. Il modo migliore è sempre fare il contrario di quanto ci si aspetta: un Totti che fa il genio, non se l'aspetta proprio nessuno.

Anonimo ha detto...

Ma a questo punto consiglierei un'inversione a 90° (senza doppisensi)per non tornare al punto di partenza:(ex.ab.)

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