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2007-12-12

Vip ai barbieri

Nel corso dei secoli siam passati dall’esser schiavi, all’essere sudditi, poi cittadini e ora il passo successivo, o il ritorno alla casella base, chissà: l’essere consumatori. Ebbene, in tale veste ho deciso di darmi questa regola, piccola puntura di spillo sul deretano da elefante del commercio: non comprerò prodotti pubblicizzati da testimonial.
Per i seguenti tre motivi:

1) Il testimonial (il vip, per qualsiasi merito motivato o meno) è la forma pubblicitaria più facile per le aziende e le agenzie di comunicazione. Se vogliono i miei soldi, devono sforzarsi un po’;

2) Il meccanismo psicologico del testimonial è fondamentalmente di due tipi. Detto in soldoni: A) Io sono uno buono, perciò è buono il prodotto che pubblicizzo; B) Io sono uno buono e uso questo prodotto. Se lo usi anche tu sarai un po’ come me. Ora, per fare un esempio: A) Buffon sarà pure il miglior portiere del mondo, ma che ne sa di giradischi? B) Posso stare pure due mesi consecutivi a cantare col Cantatu, non sarò mai come Buffon (mi consola il fatto che Buffon potrà pure vendere un miliardo di Cantatu, non sarà mai come me);

3) Un vip, di per sé, è già ricco e famoso, non ha bisogno dei miei soldi né di quelli delle aziende che potrebbero farli fruttare in altro modo (migliorare il prodotto, abbassarne il prezzo, aumentare i salari). Pertanto, il testimonial vada a lavorare (nel suo mondo).

Chissà se facessimo tutti questo boicottaggio obliquo. Forse i vip tornerebbero nei giornalini, e i giornalini tornerebbero nelle botteghe dei barbieri.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

LUIGI FOR PRESIDENT!!!ho notato l'accortezza del "deretano" invece di un banale "culo"detto alla Luttazzi.Hai letto di un probabilissimo plagio di luttazzi del suo monologo incriminato?(ex ab.)

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