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2007-12-27

La Lista Natale (2008)

Si sa, con i regali di Natale, fai tutto bene e scontenti tutti. Se regali soldi, forse era meglio un regalo (lo hai visto un po’ deluso…). Se fai un regalo, forse hai sprecato soldi ed era meglio darglieli (ed il primo a pensarlo è il destinatario del regalo). Per non parlare dei regali ricevuti. Vale lo stesso discorso, ma dall’altro lato dell’esempio. Insomma, nel dare e nell'avere di Natale, il conto è sempre sbagliato (e in rosso, ma questa è un'altra storia...). Ma ho trovato la quadratura del cerchio, che applicherò dal Natale 2008. Sentite la genialata. Faccio una Lista Natale in libreria. Come la Lista Nozze. Ma in libreria. Un libro, anche il più brutto, è sempre utile, può aprire la mente o tenere pulito il fondo della gabbia al canarino. Inoltre risolvo il dare e l'avere in un sol colpo. Si, perché la genialata non è solo scegliere una decina di libri per me, e chi vuol farmi un regalo può acquistarne uno o versare una quota. La genialata è comunicare a chi ritengo meritevole di un regalo, che può sceglierlo tra le centinaia di libri della Libreria (poi passo io e pago, ovvio).
La cosa è talmente geniale che deve avere per forza un difetto. Vediamo…innanzitutto i costi. Ci sono volumi che possono costare anche qualche centinaio d’euro. Come la mettiamo? Uhm…problema risolto…sulla fiducia. Nel senso: di solito faccio regali a chi mi vuol bene, e chi mi vuol bene uno sfregio del genere non me lo farebbe mai. Anche perché i prezzi sono a vista in libreria, quindi confido nell’empatia di chi sceglie. Mi direte: che brutto conoscere il costo del proprio regalo. Siete sicuri di non conoscerlo lo stesso, anche quando viene cancellato? Sapete quante volte siete passati e passerete, magari in tempi di saldi, davanti al negozio che ha in vetrina proprio la vostra sciarpa, con il prezzo scritto al neon?
Ulteriore problema. E se mio fratello sceglie il Mein Kampf di Hitler? Inoltre: un libro è utile, ma spesso a chi lo ha scritto, non a chi lo acquista. E se, metti, sempre mio fratello posa il Mein Kampf e si butta sull’ultimo best-seller di Bruno Vespa? Dio ce ne scampi…ne porterei il peso per il resto della vita. Va bene la libera scelta, ma non contro i miei principi. E mica si può giocare a fare i relativisti etici coi miei soldi! Potrei ovviare al problema ponendo una clausola (ma dovrei avere il libraio compiacente e ce l’ho, il vecchio direttore Alfonso Amato…): non si possono acquistare libri usciti nell’anno in corso. E se acquista il penultimo di Vespa? Devo essere più stringente: non si possono acquistare libri d’autori vivi…e pazienza se così nessuno leggerà i libri d’Amartya Sen. Però anche Hitler è morto. E se pongo di anno in anno una sorta di tema, che sterilizzi la (troppo libera) scelta? Poesia, guide di viaggio, classici latini, libri d’arte. Si, potrebbe funzionare. Anzi, sono sicuro che funzionerà. Di più: così facendo, dopo qualche anno il problema dei regali a Natale scomparirà alla radice, perché amici e parenti nel frattempo mi avranno disconosciuto!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e che ne diresti dei "buoni pasto"?(ex.ab.)

Luigi Viscido ha detto...

Niente male come idea...magari qualcosa un pò più chic di un buono pasto...per esempio una lista Natale in salumeria! :)

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