Chi cerca trova?

Stasera inaugura la mostra del gruppo Tial a Salerno, al palazzo Genovese. Esponiamo per quattro giorni. Poco davvero per avere speranza di essere visti da qualcuno. Con questo freddo poi, non immagino persone che scendono apposta, in questi giorni polari. Ma va bene così.
Esporrò opere “vecchie”, in quanto impegnato in nuove ricerche, che non finiscono mai e mi portano spesso alla casella di partenza come un gioco dell’oca di cui non vedo fine. Ma è il bello dell’arte. Come nell’amore, la fase creativa è sempre all’inizio. Poi, trovata una formula soddisfacente, inizia la routine. Però nel frattempo si pone un problema: andare a mostre con cose che ritieni superate, anche se sempre belle e valide, e non vedere all’orizzonte il “nuovo”. Sono in questa terra di mezzo e scambio ogni stella per stella polare, tra tante strade che si aprono e si richiudono, in un labirinto eccitante ma stancante. Chissà che non sia proprio tutto sbagliato.
Spesso credo di non essere per niente un artista, di non aver cose da dire o sennò, di non saperle dire. Ricordo sempre una frase di Panza di Biumo, che per un lungo periodo mi ha stroncato facendomi appendere i pennelli al chiodo: “non basta avere un mondo interiore per essere un artista”. Già, ma ultimamente mi piace adattare la frase attribuita a Gesù: “se mi cerchi mi hai già trovato”. Ecco, sto cercando l’arte, forse basta già questo a farmi artista.