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2007-11-08

Il titolista nietzschiano che si nasconde a Repubblica

Nell’ambito della scommessa di un post ogni giorno, ci possono essere momenti di scoramento. Non tutti i giorni si ha qualcosa di decente da dire e puntualmente ci si sente con l’acqua alla gola. Finché non viene in soccorso il mondo, con il suo infinito carnevale.
Così è successo stamane col titolo in prima pagina di Repubblica: “Fa una strage a scuola e l’annuncia su YouTube”. Un piccolo capolavoro, che innesca un corto circuito temporale da vertigine. Si sarebbe tentati di capire: un pazzo ha compiuto la strage a scuola, poi ha registrato un video e l’ha mandato su YouTube. Ma due cose non quadrano: innanzitutto un’azione, a posteriori, si rivendica, non si annuncia, quindi il verbo sarebbe sbagliato. Ma soprattutto stona il non irrilevante dettaglio che il pazzo si è sparato nella scuola, nell’immediatezza della strage, perciò “dopo” si è ucciso, non ha girato il video. Insomma, un titolo rebus, dove l’inghippo è quella “e congiunzione” (come ci diceva il maestro all'Elementari) che introduce una “consecutio” tra due eventi che non hanno un semplice legame (“mele” e “pere”), ma una concatenazione dettata da una scansione nel tempo, che il titolo non si cura di mettere nell’ordine giusto.
Forse il titolista avrà trovato noioso scrivere: “Annuncia su YouTube la strage e poi la fa”. Voleva mettere in risalto la strage, e gli sarà sembrata inadeguata pure la frase: “Fa a scuola la strage annunciata su YouTube”, che mette in risalto più YouTube che la strage... A meno che il titolista non abbia avuto l’intenzione occulta di volare alto, di fare arte (che si sa, non è obbligata alla logica), magari nel solco di Nietzsche, il filosofo che riteneva sopportabile il mondo insensato e crudele solo attraverso due strumenti: l’arte e il comico. Di fronte ad un gesto insensato e crudele da annunciare, ha unificato l’arte e il comico con un titolo di cui Nietzsche sarebbe fiero (e anche un pò invidioso, ti dirò...).

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