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2007-11-03

Dal panza a panza al +1 e -1

Capita che ascolti ogni tanto le discussioni altrui, in punta d’orecchio, vestendomi dei panni di scienziato sociale al solo fine di verificare la mia semiseria teoria del "+1" e del "-1". In soldoni, due delle tante armi retoriche sfoderate in quella lotta per la supremazia personale, più che ricerca di “riduzione ad un'unità di più idee” o sintesi, che in maggioranza motiva una discussione.

Dunque, a voler tracciare una breve descrizione della teoria, l'attore che usa il "+1" opera per addizione alle ragioni altrui. Si riconosce dalle formule verbali "dirò di più", "aggiungo" o altre simili con cui interloquisce. In questo caso l'attore del "+1" non intende falsificare la tesi della controparte ma anzi, la fa propria e rilancia la posta, per due ragioni: mostrarsi più "padrone" del giusto, cioè in termini anche quantitativi "avere più ragione", e, come nel poker, far fuori l'avversario alzando la posta in maniera insostenibile (per l'altro). In questo senso, spesso la tesi s’involve, diventa complessa, si arricchisce di citazioni e rimandi. La controparte al confronto sembra un bambino di scuola elementare. Il "+1" è una formula raffinata e sottile e pertanto va ben calibrata, perché se scoperta squalifica l'attore per manifesta saccenza (ricordando sempre la premessa che vuole scopo di una discussione non quello di aver ragione in sé, ma di aver ragione dell'altro).

Di contro, c'è il più comune "-1", difficile a pari modo. Laddove con il "+1" occorre avere capacità di sprint e in un certo grado d’erudizione, qui occorrono pazienza da miniaturista e scaltrezza. La formula "-1" è di quelle che non mirano ad "aderire per superare", o smontare "manifestamente", la tesi altrui, ma a spostare continuamente il campo di discussione affinché la tesi della controparte (e di conseguenza la controparte stessa) sembri sempre fuori posto. Tale arma si riconosce dalle allocuzioni "ben altro", "non tanto ciò", quindi "il problema è ben altro"..."la verità non è tanto in..." In un paragone con la boxe, l'attore del "-1" sarebbe il boxeur che schiva, gira intorno all'avversario, lo disorienta e sfianca a farsi inseguire per il ring.
Come si può capire, spesso le discussioni non vertono tanto a dimostrare la falsità delle tesi altrui a favore della veridicità della propria, quanto a smontare l'altro competitore. Dirò di più: le tesi non sono che un accidente, rispetto all'immutabile desiderio di confronto per la supremazia insito nella natura umana. La dirò fino in fondo: le tesi sono un male necessario imposto da quella modernità che trova disdicevole ci si sfidi "panza a panza" come in uso ai bei tempi antichi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A Luì,ma non avevi smesso di fumare?

Luigi Viscido ha detto...

Son passato agli allucinogeni... :)

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