In Italia le leggi hanno uno strano destino: ne vengono prodotte in quantità industriale e perlopiù non si applicano, quelle che si applicano le subiscono quasi sempre i poveri e i fessi, il resto va in una tacita rottamazione, sulla scena della pantomima nazionale dove io cittadino faccio finta di rispettarla, tu Stato fai finta di farla rispettare. Spesso ciò succede per un motivo semplice: le leggi contrastano con i costumi. E quando una legge non viene "sentita" dai cittadini, è facile che non la rispettino, e hai voglia a sanzionare.
Una legge però desta meraviglia che sia stata subito metabolizzata, segno che il costume era maturo: la legge che vieta il fumo nei locali. Fa meraviglia l'idea che nessuno più si accenda una sigaretta (almeno nei locali che mi capita di frequentare, la mia riflessione non ha base statistica). Ma fa ancora più meraviglia l'idea che fino a 2/3 anni fa si entrava nella nebbia, ogni sera, ovunque. Sembra ora una cosa di un'altra epoca, leggermente incivile come certi costumi superati da lustri (i vespasiani -gli orinatoi in strada- per esempio). É incredibile, no? Anche in Italia, a volte, attecchiscono le buone maniere. Certo, ci è voluta una legge, giammai in Italia le cose si fanno per propria sponte, quasi che, uff, è perchè una legge me lo impone, mica perchè sono ligio, io. Ma forse, a tutti noi fumatori la cosa è parsa di buon senso, troppo davvero per essere contro, e poi come capita spesso agli incivili incalliti, ci siamo accorti dopo che in fondo non costa molto, vincere la propria innata pigrizia, il conservatorismo che sempre ci coglie quando vengono rimesse in discussione le abitudini. E chissà che qualcuno non abbia rimesso in discussione proprio l'abitudine di fumare...come me, per esempio, che ci penso sempre, tra una sigaretta e l'altra...
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2007-10-22
La Legge siamo noi
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