Certo fa un pò effetto vedere il campioncino di calcio del tuo quartiere d'infanzia, quello che dribblava tutti pure il portiere dello stabile quando rincasava, quello che dicevi "se non sfonda lui..." con il grembiulino da barista. Quello che aveva fatto la sua piccola carriera fino alle giovanili del Napoli, che aveva giocato con Maradona e nel transfert si era pure fatto crescere la chioma come Diego e come lui muoveva a scatti la testa per scodinzolare i riccioli sulla nuca, farmi il caffè. Ma in fondo, a guardare la tazzina mezza piena, cosa serve di più a un barista che un passato mirabolante? Già me lo immagino a intrattenere i clienti abituali su quella volta che a Maradona...e quella volta che a Careca...e quella volta che, che, che...E i suoi clienti a bersi tutto, con lo spicchietto di limone. Il calcio, si sa, fa audience. Avesse ballato con Nureyev, sai quanto ci metteva a chiudere. Forse forse ha giocato fino alle giovanili per accumulare racconti, aneddoti, fattarielli, finchè un giorno avrà pensato: "Basta così, sto diventando vecchio, e questo è l'ultimo treno per realizzare il mio sogno...aprire un bar!"
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