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2007-07-13

L'insostenibile leggerezza del bicchierino di plastica (da vuoto)

So bene che il mondo ha problemi ben più gravi, ed anch'io, accidenti. Ma è assolutamente necessario che mi interroghi sull'insostenibile leggerezza del bicchierino di plastica (da vuoto), che concorre in quell'infinita guerriglia quotidiana che ti muovono oggetti spesso malpensati e abitudini deleterie. Perchè appena finito di bere il caffè, il bicchierino posato in ogni punto del comodino di fianco al letto, programmaticamente variato ogni giorno, puntualmente cade, se si ha fortuna sul comodino stesso, perlopiù a terra. Certo io concorro con qualche malo gesto, ma com'è possibile? Non c'è un santo giorno che mi venga risparmiata la caduta del bicchierino di plastica con susseguente schizzo di caffè su muro o pavimento, a formare un Pollock odoroso di Sudamerica. Niente. Certo, mi si potrebbe dire: usa una tazzina. Ma il dubbio è: se il problema non è il bicchierino di carta ma il mio modo maldestro di muovermi? Non vorrei passare da un Jackson Pollock a un Julian Schnabel!

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