Questa vecchia coppia, che mi ritrovo a portata d'orecchio, litiga dicendo la stessa cosa, e dice la stessa cosa litigando. Credo occorra uno speciale talento per una tale impresa, lunga pratica, persino disciplina di sé. Imporsi di essere sordociechi alle ragioni altrui anche quando esse ti danno ragione è oggettivamente difficile, almeno quanto simulare fisicamente il citato handicap per un normodotato.
Presto capisco che il mio sguardo sbaglia per eccesso di realismo o se si vuole, di razionalità. La straordinaria pièce teatrale che va in scena di fronte a me non ha per canovaccio la realtà ma anzi, la sua torsione fino al limite di rottura. Un fenomeno che somiglia in maniera impressionante a quando, ripetendo sempre la stessa parola, se ne perde infine il senso. Oppure al grammelot, quel parlare imitando suoni e cadenze ma senza che esso abbia un significato compiuto.
Alla fine tutto quadra, e il risultato mi ricorda lo spettacolo di certi illusionisti che "vincono" le leggi fisiche portando a perfezione il gesto e la coordinazione, così da far sembrare vero l'artificiale (con la conseguente meraviglia negli spettatori, come nel mio caso adesso). Questa coppia che litiga con la stessa opinione vince ogni logica, ogni retorica, ogni dialettica, devo perciò credere sia il "fatto ad arte" ciò che vivifica i due, altrimenti già da un pezzo si sarebbero dati a vicenda ragione.
Sei in: Home -> Post: Un litigio fatto ad arte
2008-09-03
Un litigio fatto ad arte
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti: