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2008-08-29

Le tarme della memoria nell'agendina

Dopo lungo tempo mi decido a riversare sul telefonino il contenuto di un’agendina cartacea vecchia di almeno 10 anni che faceva le tarme nella tasca posteriore dei pantaloni, sbrindellata e lisa al punto che ho perso i numeri scritti sui margini ormai usurati, forse i più recenti in ordine di tempo (si sa, quando non si ha più spazio si scrive sui bordi).
É stata un’esperienza illuminante (oltre che faticosa). Riporto qualche statistica indicativa, fatta a lume di naso. Il 10% delle persone segnate non ricordo più chi siano. L’80% sono persone che non frequento più nemmeno una volta all’anno. Il 60% dei numeri è relativo ad un telefono fisso (che non riporta prefisso, all’epoca non obbligatorio). Oggi sembra strana l’idea che per rintracciare una persona la si chiami a casa, ma durante gli anni in questione il telefonino non era così diffuso e comune. Proprio per questo, il 90% di essi non li ho riversati sul cellulare: in dieci anni moltissimi avranno messo su famiglia e casa propria, si saranno trasferiti per lavoro, qualcuno purtroppo è morto (ma il numero di Carmine Battipede non lo cancellerò mai).
In fin dei conti, avrei potuto buttare via l’agendina senza grossa perdita, se non di nomi più che di recapiti telefonici. Perché prima di dimenticare i numeri, si dimenticano i nomi (poi magari i volti). Così, ho fatto ciò che tutti al mio posto avrebbero fatto (confessate!): ho squadernato l’agendina davanti al monitor e ho lasciato correre la nostalgia su Google, per riannodare qualche filo della memoria. Con risultati perlopiù scarsi, per quanto non sono mancate le sorprese: uno l’ho rintracciato a Liverpool ad occuparsi di Jatropha Curcas, una l’ho lasciata racchia e me la ritrovo sventola (ma è sicuramente uno scambio di persona). Di un’amica di vent’anni fa di Civitavecchia apprendo che sta addirittura a processo per un giro d’usura (sempre che sia lei, non c’erano foto, ma ricordandomi un po’ la faccia del marito…).
Per la maggior parte dei miei vecchi amici e conoscenti, non ci sono tracce, segni, percorsi. Google tante volte risponde “Nessun risultato trovato”. Certo, non è che tutti hanno la pazienza e la faccia tosta di pubblicare un blog con un post al giorno. Confesso che a volte penso sarebbe bello non aver lasciato tracce sul web, non aver obbedito all’istinto vanaglorioso di esistere nello spazio virtuale.
In ogni caso, nulla oggi potrebbe sostituire una telefonata che attacchi più o meno così: “Ciao, sono Luigi, ti ricordi di me?”

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Luigi chi?(poli)

Luigi Viscido ha detto...

Scusa, ho sbagliato numero...

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