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2008-07-07

Anche quest'anno tre giorni di Speranza

Ultimo giorno di Festa patronale, oggi. La mitica “Festa della Speranza”. Stasera chiusura col concerto di Gigi Finizio (agli scontenti dico: lo so, Ligabue era meglio. Ma abbiamo assistito anche al concerto delle “Ragazze di Non è la Rai”, un quindicennio fa, per cui non sfidate la sorte). Per chi abita in centro e al primo piano come me la Festa è un ricordo continuo e costante, fa parte della vita, se non altro perché per tre giorni t’invadono bancarelle, processioni e fiumana di gente in cerca dello svago e dell’affare. Quest’edizione è abbastanza ordinata, addirittura le bancarelle liberano le postazioni per gran parte della giornata. Una novità benvenuta. Ricordo un anno in cui la festa durò sette giorni: un incubo. Ci sentivamo anche noi accampati coi bancarellari. Per uscire ed entrare a casa dovevi scavalcare furgoni, bidoni, materassi, anche qualcuno intento ai propri bisogni.
Quest’anno non mi è andata molto bene, con l’assegnazione dei posti. Sotto al mio balcone è capitato un torronaro e un salsicciaro. Miscela esplosiva, sale continuamente un odore di carne caramellata, o di torrone al finocchietto. Il risultato è una sensazione che spazia in pochi secondi dal sublime al nauseabondo. Se a ciò si aggiunge l’affezionato musicassettaro che di fronte spara a tutto volume i grandi neo-classici napoletani, da “Napoli violenta” a Lian, si può capire il tormento e l’estasi che quest’anno mi procura la festa patronale. In altri anni ero stato più fortunato. Ricordo un comodo borsettaro, poi un silenzioso libraro, anche un immobile fioraro (di plastica anche lui come i suoi fiori). Certo, mi è stato evitato un pentolaro, di quelli che stanno sempre col microfono gracchiante a vantare le magnifiche sorti e progressive del set di pentole acciaio inox diciotto dieci. Epperò, detto peste e corna della varia umanità che formicola sotto al mio balcone, guai se non si facesse, la Festa. Sarebbe tutto più triste. Come sosterrebbe Voltaire se abitasse all'appartamento di fianco: non sono d'accordo con la Festa della Speranza, ma darei la vita perché la si possa ogni anno fare…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma nell'appartamento al tuo fianco non c'è la sede di Forza Italia,ah! no Forza azzurri,no!no!Casa delle libertà o Popolo delle libertà?Insomma la sede del partito dove ognuno fa come cacchio gli pare(tratto da "l'ottavo nano")Ma a pensarci bene ,lo slogan sembra più adatto alla sinistra che ha governato ultimamente.(polifema)

Luigi Viscido ha detto...

No, "il principale partito dello schieramento a noi avverso" ha smontato, smobilitato la baracca. Passata la Festa delle Elezioni, se ne sono andati...

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