Sottoscrivi Rss feed di Sentitovivere Aggiungi Sentitovivere al Social Network Scarica come PDF i primi 10 post di Sentitovivere Versione mobile di Sentitovivere
2008-02-28

Il sudato "pezzo di carta", 13 anni dopo

Pochi giorni fa mi contatta un amico per segnalarmi che sul sito dell’Università di Salerno c’è un mio omonimo, nell’elenco di quanti possono ritirare la pergamena.
“Sei tu?” mi fa. Rispondo che, in effetti, potrei essere io, visto che non ho mai ritirato la pergamena della mia laurea. “Verificherò”. Il numero di matricola corrisponde. Sono io. In 13 anni non ho trovato il tempo, ma scopro che basta fare una delega in carta semplice a qualcuno, con allegate fotocopie di carte d’identità (mia e del delegato). In men che non si dica preparo tutto e firmo la delega al mio amico, ancora universitario, che porta a termine il compito in un paio di giorni. Mi racconta che è il modello vecchio (che te lo dico a fare…) ma che è meglio così, le nuove pergamene sono piccole e bruttine.
A dare ancor più il senso di un’altra stagione (per non dire un’altra epoca), racconta che l’impiegato è dovuto andare a cercarla in un diverso ufficio, mettersi a cercare l’armadio in cui era sepolta. Ho pensato subito che forse ho rischiato grosso, chissà che qualche regolamento non avrebbe permesso il macero, dopo un periodo d’anni, per quelle pergamene non ritirate.
Ringrazio sentitamente l’amico e apro il tubo tanto sognato…Ho di fronte la pergamena. Non nascondo che mi sfarfalla un po’ lo stomaco. In fondo, è l’unico atto tangibile di una lunga esperienza di studio (e se ne sono accorti i tanti che, per anni, hanno esercitato professioni con pergamene taroccate…bastava il "certificato" sul muro). È il famoso “pezzo di carta” per il quale per anni hai passato notti insonni e giorni pieni di sonno nell’ultima fila dell’aula. E se a distanza di 13 anni, con un ricordo ormai remoto delle cose, la faccenda procura emozione, immaginarsi se consegnassero la pergamena appena dopo la seduta di laurea, a “cadavere” ancora caldo. Così dovrebbe essere, come quando ti danno il congedo militare e magari sei ancora in divisa.
Ad ogni modo, di fronte al titolo mi è venuto spontaneo il pensiero che forse avrà mio padre di me quando gliela mostrerò: in fondo, qualcosa ho combinato nella vita.
Ora provvederò a dotare la pergamena di un’adeguata cornice, di quelle importanti da studio notarile, fatta del più raro e pregiato legno del mondo, la appenderò adeguatamente in bella posizione sul miglior muro della stanza, e lì la dimenticherò.

0 commenti:

Posta un commento